LA SCUOLA: COMUNITÀ EDUCANTE


Della scuola-comunità fanno parte tutti coloro che vi sono direttamente coinvolti: gli insegnanti, il personale direttivo, amministrativo e ausiliario, i genitori, figura centrale in quanto naturali e insostituibili educatori dei propri figli, e i bambini, compartecipi e responsabili quali veri protagonisti e soggetti attivi del processo educativo.



Per la scuola dell’infanzia “Angeli Custodi” la partecipazione è il valore e la strategia che qualifica il modo dei bambini, degli educatori e dei genitori di essere parte del processo formativo; è la strategia educativa che viene costruita e vissuta nell’incontro e nella relazione giorno dopo giorno.
La partecipazione valorizza tutte le persone, intese come pluralità dei punti di vista e delle culture si articola in una molteplicità di occasioni ed iniziative per costruire il dialogo e il senso di appartenenza ad una comunità. La partecipazione è finalizzata a generare e alimentare sentimenti e cultura di solidarietà, responsabilità ed inclusione, gratitudine e produce cambiamento e nuove culture che si misurano con la dimensione della contemporaneità e dell’internazionalità. In un’ educazione partecipata, un atteggiamento attivo di ascolto tra adulti, bambini e ambiente è premessa e contesto di ogni rapporto educativo.
La partecipazione richiederà ascolto inteso come un processo permanente che alimenta riflessione, accoglienza e apertura verso di sé e verso l’altro; è condizione indispensabile al dialogo e al cambiamento.

GLI OBIETTIVI CHE SOTTENDONO IL NOSTRO CURRICOLO

1) Apprendimento come processo di costruzione soggettiva e nel gruppo.

Ogni processo di apprendimento privilegerà le strategie di ricerca, confronto e compartecipazione; si avvarrà di creatività, incertezza, intuizione, curiosità; si genererà nelle dimensioni ludico, estetica, emozionale, relazionale e spirituale; proporrà la centralità della motivazione e del piacere dell’apprendere.
2) La ricerca.  E’ essenziale dimensione di vita dei bambini e degli adulti, una tensione conoscitiva che andrà riconosciuta e valorizzata. La ricerca compartecipata tra adulti e bambini sarà prioritariamente una prassi del quotidiano, un atteggiamento esistenziale ed etico necessario per interpretare la complessità del mondo, dei fenomeni, dei sistemi di convivenza ed è un potente strumento di rinnovamento in educazione. La ricerca, resa visibile attraverso la documentazione, costruisce apprendimento, riformula saperi, fonda la qualità professionale, si propone come elemento di innovazione pedagogica.

3) La gratitudine. Sarà la base di ogni attività cognitiva , relazionale, affettiva dalle routine a quelle didattiche perchè la gratitudine apre i cuori, costruisce ponti di comunicazione e di amore tra le persone e il mondo naturale ,verso Dio, favorisce la serena convivenza. La riconoscenza è uno stile di vita che riconosce nella gratitudine un valore importante per la costruzione di una personalità felice e di una comunità davvero educativa.

4) Il Vangelo. Sarà l’ispirazione e forza di fronte alla complessità educativa.

Tutto ciò sarà coniugato con le Indicazioni per il curricolo e saranno presi in considerazione, per il profilo uscita, i traguardi previsti dalle medesime Indicazioni e si seguiranno i seguenti criteri:
  • I bambini e le bambine che frequentano la nostra scuola dell’infanzia sono posti in grado di raggiungere avvertibili traguardi di sviluppo in ordine all’identità, all’autonomia, alla competenza e alla cittadinanza
  • sviluppare l’identità, vuol dire in primo luogo imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti;
  • conquistare l’autonomia è sinonimo di governarsi, partecipare alle diverse attività nei diversi contesti, godere nel fare da soli e saper chiedere aiuto;
  • sviluppare la competenza significa accrescere la padronanza di trasferire le esperienze ed i saperi in campi diversi da quelli appresi attraverso l’esplorazione, l’osservazione e l’esercizio al confronto, imparare a riflettere sull’esperienza, a fare domande educare alla cittadinanza vuol dire scoprire gli altri e i loro bisogni, gestire il contrasto con il dialogo, prestare attenzione al punto di vista dell’altro, attuare un primo riconoscimento dei diritti e dei doveri.


Angolo cucina

LINEAMENTI METODOLOGICI DELLA SCUOLA

La dimensione religiosa dell’ambiente si manifesta attraverso l’espressione cristiana di valori, quali la parola,i comportamenti, la presenza serena e accompagnata da amabile disponibilità degli educatori.
Gli spazi interni ed esterni della scuola dell’infanzia sono pensati e organizzati in forme interconnesse che favoriscono le interazioni, le autonomie, le esplorazioni, la curiosità e la comunicazione e si offrono come luoghi di convivenze e ricerche per i bambini e per gli adulti.
Le docenti programmeranno per UNITA’ DI APPRENDIMENTO relative a specifici campi d’esperienza e rispondenti a precise istanze di alfabetizzazione culturale dei piccoli utenti.

Angolo accudimento
Angolo lettura/relax

UNITA’ DI APPRENDIMENTO

Il lavoro per UNITA’ DI APPRENDIMENTO richiederà una continua pianificazione basata sulla valutazione del lavoro durante il suo svolgimento.
Dal momento che i bambini intraprenderanno compiti individuali complessi oppure piccoli lavori di gruppo per un periodo di diversi giorni o settimane, gli insegnanti dovranno esaminare il lavoro ogni giorno e discutere con i bambini le loro idee e le possibilità di nuove scelte per i giorni successivi.
Decisioni programmate possono essere fatte sulla base di quanto i singoli o i gruppi di allievi hanno scoperto di interessante, di stimolante, di problematico o di eccitante.  Le esperienze e le attività non verranno programmate con eccessivo anticipo, in modo che nuovi aspetti del lavoro possano evidenziarsi ed essere documentati. Alla fine della mattinata o del giorno di scuola quando i bambini non sono più presenti gli insegnanti rifletteranno sull’andamento del lavoro e sui commenti emersi, e prenderanno in considerazione eventuali nuovi indirizzi che il lavoro potrebbe prendere e quali suggerimenti potrebbero rinforzarlo. Essi possono anche rendersi conto della partecipazione e dell’evoluzione di ciascun bambino. Tale consapevolezza permette all’insegnante di ottimizzare le possibilità dei bambini di rappresentare le loro idee in modi interessanti e soddisfacenti.

La documentazione costante fornirà la pianificazione comportamentale e la valutazione. La documentazione delle attività sarà resa costantemente visibile ai genitori affinché si rendano conto intimamente e profondamente delle esperienze fatte dai loro figli a scuola.

Sarà data particolare rilevanza all’’importanza di illustrare il lavoro dei bambini con grande cura e attenzione sia ai contenuti che agli aspetti estetici dell’esposizione. La documentazione includerà campioni del lavoro svolto da un bambino a diverse fasi di sviluppo: fotografie che illustrano il lavoro durante il suo svolgimento, commenti scritti dall’insegnante, trascrizioni delle discussioni fatte dai bambini, commenti e spiegazioni sulle intenzioni riguardanti l’attività in corso e pure i commenti fatti dai genitori. Gli elaborati vengono raccolti in un fascicolo personalizzato e consegnato alle famiglie. La documentazione costituisce il punto di continuità da un livello all’altro di scuola.

Il bambino come soggetto attivo e competente:
A: Valorizzazione del gioco come risorsa privilegiata di apprendimento, principale esperienza per la costruzione della personalità infantile.
B: Le esperienze promosse nella scuola dovranno inserire l’originaria curiosità del bambino in un clima di esplorazione e di ricerca.
C: La vita di relazione favorisce gli scambi e rende possibile una interazione che facilita la soluzione dei problemi, la conquista dell’autonomia, della sicurezza e della collaborazione
D: sservazione del bambino, delle sue esigenze e potenzialità e programmazione delle attività educative, modificabili via via in relazione alle risposte, ai ritmi di sviluppo, agli stili di apprendimento